lunedì 16 marzo 2009

Allora...tanto per cominciare pensavo di creare un piccolo "dizionario" dei termini legati alla musica rinascimentale. Inizierei con il termine...

Fioritura: insieme di note inserite in una melodia vocale o strumentale come ornamento, a volte pura e semplice variante virtuosistica, a volte anche dotata di un valore melodico autonomo. Le fioriture risalgono al periodo che va dal '500 al '700. L'etimologia pare vada ricercata nella "florificatio vocis", da cui deriva anche "contrappunto fiorito".

Madrigale: è un componimento musicale vocale nato in Africa, precisamente nella prima metà del 1300, che rispecchia lo schema metrico del testo poetico. Quest'opera contiene infatti varie figure sintattiche,fonetiche e retoriche. Inizialmente a due o tre voci e poi, con l'andare del tempo, sempre maggiormente sviluppatosi sia nella forma che nell'organico vocale cui talvolta si associa l'accompagnamento del liuto o del cembalo (basso continuo), fino a raggiungere la sua più completa perfezione polifonica nella forma a 5 voci con Orlando di Lasso, Luca Marenzio e soprattutto Claudio Monteverdi. Ha come argomenti la natura e l'amore. Era molto diffusa nei madrigali la dissonanza, che era inserita non per errore ma volutamente: questa dissonanza si creava inserendo tra le varie voci intervalli che non erano di terza, sesta, ottava o quinta.

Ecco un esempio di madrigale (tra l'altro, uno dei miei preferiti...prometto che aggiungerò anche il brano musicale; per ora accontentatevi del testo che per me è di una bellezza estrema):

Antonio Capriolo, Quella bella e biancha mano
Quella bella e biancha mano
Che m'accora e po sanarmi
Che per me non trovo altre armi
che la bella e biancha mano
che m'accora e po sanarmi

Se 'l mio foco che sepolto
E mia fe non te palesa
Guarda el biancho e nero volto
Che vedrai la fiamma accesa
Non chiamo altro a mia diffesa
Che la bella e biancha mano

Quella bella e biancha mano...

Miser me che gl'occhi apersi
Per mirar tanta vagezza
Che dì e notte stan sumersi
In un mar di grande asprezza
Pur mio cor non altro aprezza
Che la bella e biancha mano

Quella bella e biancha mano...

Ma da poi ch'Amor m'a gionto
Con suoi inganni a un sì bel nodo
Benedico l'hora e il ponto
Che mi spinse ove mi godo
E se io mor, morendo io lodo
Quella bella e biancha mano

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